Pesanti accuse a carico di Kinder: le famose barrette sarebbero cancerogene secondo l’Ong tedesca. Scopriamo la difesa di Ferrero
L’Organizzazione non governativa tedesca Foodwatch, nota come l’Ong tedesca accusa Kinder: secondo cui le barrette sarebbero cancerogene. Ma ecco la difesa di Ferrero, in favore della famose barrette, che hanno contraddistinto l’infanzia, l’adolescenza e che ancora oggi contraddistinguono l’età adulta di milioni e milioni di italiani.
In modo trasversale infatti, per più generazioni, le famose barrette Kinder hanno fatto parte della crescita di un po’ di tutti gli italiani, ma oggi, tra gli attacchi e le smentite in campo alimentare, rispetto a presunti cancerogeni cancerogeni, tra conferme e smentite, finiscono purtroppo pure loro!
Ebbene si, le mitiche barrette di casa Kinder, pubblicizzate dal bel visino di un bambino biondo, prodotte dalla nota azienda torinese, Ferrero, come fa sapere infatti il sito web “Blastingnews”, sono state infatti attaccate dall’accusa, dell’organizzazione non governativa tedesca, la Ong Foodwatch.
La Ong Foodwatch, fondata nel 2002, in Germania, da colui che è stato l’ex direttore internazionale di Greenpeace, Thilo Bode, ha fatto infatti sapere tramite il proprio web site internet, che le barrette Kinder e a dirla tutta, anche le barrette della Lindt “Fioretto Nougats Minis”, che sono vendute in Germania, sarebbero contaminate dagli oli minerali aromatici.
Una contaminazione derivante dagli imballaggi delle barrette, vale a dire il famoso scatolino proprio con l’immagine del bimbo biondo con gli occhi azzurri, sorridente, e che a dire dell’Ong, provocherebbe addirittura il cancro e mutazioni genetiche. Ma non è tutto!
Secondo la Foodwatch infatti, le aziende che producono questi prodotti, sono consapevoli dei danni provocati dagli imballaggi, ma non li ritirerebbero quindi dal mercato!
Dal canto suo la Ferrero, sottolinea che la presenza di oli minerali aromatici non riguarda solo ed esclusivamente le sue barrette Kinder, ma anche molti altri alimenti in commercio; una problematica che assicura comunque l’azienda torinese, il suo brand sta facendo il possibile per mitigare e risolvere a livello non solo europeo ma mondiale.
Parole confermate a dirla tutta anche dalla stessa Federazione tedesca, che opera nel settore dolciario, e che fanno quindi intendere che il problema esiste davvero, anche se non si capisce bene, ancora da quale quantitativo, si vada davvero a rischiare! Attendiamo quindi eventuali conferme, precisazioni o smentite da casa Ferrero.